La Rezila - Colvere

Le cannoniere austriache

Una strada militare conduceva le colonne di approvvigionamenti dirette verso il settore di Cima Bocche provenienti da Moena attraverso il Passo di Lusia.

Il Rifugio “La Rezila”, costruito nel 1905 da Giacomo Iellico, situato lungo il percorso, fu trasformato in un ospedale militare per i numerosi feriti provenienti dalle prime linee.

Poco distante, in località Colvere, erano stati collocati in postazioni campali a copertura delle postazioni di prima linea i cannoni da 12 cm  che erano stati rimossi dal Forte Dossaccio e dal Forte Someda. I cannoni erano protetti dapprima da semplici palizzate di tronchi d’albero e, successivamente,  sistemati in cannoniere in cemento armato, alcune delle quali scavate nella roccia nel vicino colle sovrastante (Spiz de Colvere). Le postazioni erano integrate da baraccamenti e da postazioni a controllo del passo San Pellegrino dove iniziava il fronte italiano.

Tali postazioni erano in stretto collegamento anche con i campi trincerati in località Fango e, tramite un apposito collegamento telefonico, con l’osservatorio delle Zigolade collocato sulla destra orografica della Valle di San Pellegrino


ITINERARIO

Da Ronc, lungo la strada del Passo San Pellegrino, si segue il percorso della pista da sci. fino alla località Valbona; in alternativa, si sale col primo tronco della funivia del Lusia fino alla località Valbona.

Dalla stazione a monte della funivia, si segue il pianeggiante sentiero botanico (n. 625), fino a raggiungere in circa 20 minuti il rifugio “La Rezila”

Nel Rifugio, oltre a godere l’ospitalità e la cortesia del gestore Angelo e la gustosa cucina Ladina, sono conservati alcuni curiosi “reperti”, tra i quali la “comoda” usata dal Principe Carlo d’Asburgo,  in visita al Rifugio nel 1914, ed il mantello appartenuto a Cesare Battisti.

Si prosegue lungo il sentiero 625 e con comodi tornanti si raggiungono i pascoli di Malga Colvere.

In tale località, in relativo stato di buona conservazione si trovano i resti delle cannoniere austriache in cemento armato che battevano le posizioni italiane sui Passi San Pellegrino e Valles. 

Una trincea conduce alle postazioni campali in caverna con le feritoie rivolte verso il Passo San Pellegrino. Sull’architrave di un’apertura si legge “erbaut 1917” (costruito nel 1917).

Proseguendo lungo il sentiero 625 si raggiunge in circa un’ora di cammino il campo trincerato B di Fango.

Postazione scoperta dell’artiglieria in località Colvere (1916)

 Il rifugio La Rezila fu adibito ad ospedale da campo

 La “comoda” usata dal principe ereditario Carlo durante la sua visita al rifugio

 Il rifugio conserva il mantello appartenuto a Cesare Battisti

 Postazione di artiglieria austriaca in località Colvere

 Cannoniera austriaca in località Colvere

 Cannoniera austriaca in località Colvere

 Cannoniera austriaca: vista dall’alto

Particolare delle chiavarde del basamento

 La feritoia verso la catena di Bocche

 Cannoniera austriaca in località Colvere

 Una trincea conduce alle postazioni campali in caverna

 L’ingresso alla prima postazione

 Feritoia blindata

 Ingresso alla seconda galleria

Seconda feritoia: sull’architrave l’iscrizione “erbaut 1917”

 Particolare dell’iscrizione

 Verbale di ricognizione sulle postazioni di Colvere (Mostra “La Gran Vera”)