Richard Löwy

Richard Löwy  nasce a Zásmuky in Boemia in una famiglia ebrea ceco-tedesca, il 7 dicembre 1896.

Trasferitosi con la famiglia a Vienna, si laurea in ingegneria civile e si arruola nel K.u.k. Bauleitung (Genio militare Imperial-regio) e nel 1912 viene inviato a Trento dove svolge alcuni incarichi a Castel Tesino e presso i passi di Costalunga e San Pellegrino.

Nel 1914, nominato comandante del K.u.k. Bauleitung di Moena, impiega molti giovani del posto nei lavori di costruzione delle strade e delle linee di difesa in valle di San Pellegrino, riuscendo a fargli evitare il servizio di prima linea in Galizia; l’organizzazione del lavoro in turni consentiva, inoltre, agli abitanti di occuparsi anche delle attività agricole.

Realizzò, inoltre, una una sartoria-lavanderia militare e un sanatorio per i malati di tifo nella frazione di Sorte. 

Queste ed altre opere benefiche gli meritarono la fiducia e la stima della popolazione locale fino alla concessione della cittadinanza onoraria concessa il 19 dicembre 1916 dal consiglio comunale di Moena.

Sempre nel 1916 venne insignito del Signum Laudis (la maggiore onorificenza imperiale per gli ufficiali impegnati in guerra) in quanto “…contribuì in modo decisivo all’allestimento delle postazioni di combattimento..sotto il fuoco dell’artiglieria nemica”; seguiranno nel 1917 la Croce di Guerra di Carlo Imperatoree nel giugno 1918 la Medaglia d’Argento al Valor Militare.

Alla fine della prima guerra mondiale ritornò a Vienna, dove si sposò nel 1929.

A seguito dell'invasione dell'Austria da parte dell'esercito nazista nel marzo 1938 e delle leggi razziali Richard Löwy si rifugiò nuovamente  a Moena, dove fu accolto ed ospitato da una maestra moenese. 

Il 15 giugno 1940 le autorità fasciste ordinarono di internare tutti gli ebrei e Richard Löwy venne arrestato e deportato presso il carcere di Trento, e successivamente nei campi di concentramento di Notaresco, Casacalenda e Petrella Tifernina. Nel 1941 fece ritorno a Moena in soggiorno coatto. 

Il 4 gennaio 1944 la famiglia Löwy venne nuovamente arrestata nella frazione di Someda, condotta alle prigioni di Trento e quindi al campo di concentramento di Fossoli.

Il 22 febbraio 1944 venne deportato coi suoi familiari al campo di sterminio di Auschwitz, dove giunse dopo quattro giorni di viaggio. Tutta la famiglia  Löwy perì nelle camere a gas di Auschwitz il 26 febbraio 1944