Fondo archivistico Francesco-Monterumisi-Museo della-Guerra-Rovereto


Capodanno di guerra

Penso ai 31 dicembre del periodo di Guerra…

… tra la neve alta ed il sibilo delle mitragliatrici, 

lana verde umida e ghiacciata,

 i pidocchi che facevano ballare i ragazzi,

l'orgoglio del cappello d'alpino, 

il freddo elmetto che regalava l'illusione della salvezza, 

cibo in scatola ... se arrivava.

Il freddo ad anestetizzare le ferite curate alla bene-e-meglio senza anestesia da un medico che non riusciva a porre fine al dolore fisico dei soldati, il pensiero che volava oltre le alte Montagne fin dentro le loro case vicino al camino quasi a scaldare il cuore.


Mezzanotte avvolti nel buio di una notte durata troppi anni, nascosti in trincee, grotte di fortuna; i più fortunati in casette di legno.

Il cielo illuminato da fuochi d'artificio che uccidevano, schegge che volavano andando a conficcarsi negli alberi, tra le rocce, la neve, la carne umana ed il medico a curare ancora quelle ferite che inzuppavano di sangue quelle lerce divise,  che poi non venivano lavate e continuate ad usare.


L'ultimo dell'anno che poteva coincidere con l'ultimo giorno di una vita donata alla Patria.

Chi è tornato la vita l'ha lasciata lassù, tra le Terre Alte sferzate dal vento, colorate dal fuoco dei cannoni

Se si pensa, loro, le Montagne, sembrano ricordare ogni giorno quelle giovani-vecchie vite con l’Enrosadira: ogni giorno, stessa ora, diventano così belle come lo erano loro strappati alla vita.


Buon Ultimo dell'anno a Voi che siete tornati

Buon Ultimo dell'anno a Voi che siete Caduti per la Patria sepolti in qualche ossario

Buon Ultimo dell'anno a Voi i cui resti son rimasti tra le Montagne, a tutti Voi, ora andati avanti 

 

Sonia Carrain